“Come glieli faccio?”


Eh gia’, e’ passato il barbiere, a Quarto Inferiore!

No, aspettate!! Cosa fate?
Mettete giu’ quei randelli, non si tratta della manutenzione del Comune!

Anzi, proprio per evitare brutte sorprese (i verbascum di via Malvasia li abbiamo ancora nel cuore!) abbiamo preferito giocare d’anticipo e siamo andati di tagliaerba e forbicioni. La speranza e’ che, trovando un’aiuola in perfetto ordine, a nessuno venga in mente di dargli una…. sistemata.

Gia’, lo sappiamo tutti: mai lasciare che il barbiere o il parrucchiere diano “solo una spuntatina”….
Di solito si torna a casa con i capelli cortissimi e noi, che avevamo sognato morbidi boccoli ricadenti da accarezzare, ci ritroviamo pronti per essere arruolati nei Berretti Verdi (che, a dispetto del nome, non sono una brigata di giardinieri d’assalto).

Far partire il tosaerba non e’ stato semplice: probabilmente, essere figli dell’aria condizionata, delle chiusure centralizzate e dei cristalli elettrici ha giocato contro di noi. 
Fossimo stati dell’epoca delle Fiat 500 (il cui cambio richiedeva la micidiale tecnica della “doppietta") e delle Moto Guzzi, da avviare con un perfetto sincronismo piede-polso, non avremmo fatto tanta fatica.

Ma dopo un po’ di

tira! tira! tira!
dai aria!
apri il gas!
chiudi l’aria!


Prendi un po’ d’aria, senno’ svieni!!! 

e dopo esserci accorti che sollevare la levetta di accensione poteva semplificarci il lavoro, in uno sbuffo di fumo bianco e un odore misto del tipo “miscela-salsiccia-che-cuoce-sulla-griglia-della-festa-dell’unita’”, il motore ha fatto broooooooom e abbiamo iniziato a lavorare.

In circa un’oretta, l’aiuola e’ stata rasata a zero.

Ahime’, complice l’inesperienza, chi ne ha fatto le spese e’ stato il misero Fico degli Ottentotti che, timidamente nascosto sotto un cespuglio di erbacce, ci ha prematuramente lasciati (confidiamo nella potenza rigeneratrice delle piante grasse!).
Cosi’, per evitare di tranciare le splendide zinnie ormai in fiore, abbiamo usato una tavoletta di legno che di volta in volta abbiamo spostato per proteggere le piante dalla letale azione del filo tagliente.

Il lavoro di precisione e’ stato portato a termine con un paio di grosse cesoie le cui lame devono aver visto tempi migliori: la prossima volta che passera’ l’omino del “Donne! E’ arrivato l’arrotino!”, ne approfitteremo per rifare le lame.
In effetti, l’uso che abbiamo fatto delle cesoie e’ stato ingegnoso quanto faticoso e singolare: un movimento di “chiudi le erbacce nella morsa e strappa” ci ha consentito di non fare ulteriori vittime.

Di ritorno dalla messa alla chiesa di S. Michele, i ragazzi dell’Arca ci hanno di nuovo riempito di ringraziamenti per esserci presi cosi’ tanto a cuore le sorti di un'aiuola che, per usare le loro stesse parole:

“Fino a poco tempo fa era di una tristezza infinita, ora guardate com’e’ allegra”.

E poi si sa: “aiuola allegra, il ciel l’aiuta!”.

Ora, non resta che sistemare una bordura o una recinzione degna di questo nome.

Stay tuned!


Finalmente e' passato il barbiere!


Coleus, petunie e rosmarino.
E una zinnia, ovviamente!

Che eleganza!
(l'irrigatore e' dei ragazzi dell'Arca)


Gran bell'aiuola!







Zinnie al vento!

Zinnia delle mie brame....

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