L’importanza di conoscere un meccanico

I nostri piu’ affezionati lettori (ci piacerebbe poter dire “i nostri venticinque lettori” di manzoniana memoria, ma dubitiamo di arrivare a un numero cosi’ alto) di certo ricorderanno una delle nostre prime ammissioni: nel nostro gruppo non ci sono giardinieri esperti.

Lo ripetiamo anche se “Excusatio non petita, accusatio manifesta”….

Oggi abbiamo fatto manutenzione dell’aiuola di Quarto Inferiore.

Per fortuna, un meccanico di nostra conoscenza ci ha gentilmente sistemato il tagliaerba.
A quanto pare, l’altra volta abbiamo fatto una fatica erculea ad avviarlo per qualche problema di carburazione.
O almeno, questo e’ il poco che abbiamo capito dalla spiegazione che ci e’ stata data dall’esperto di motori.

Eh gia’, tra di noi non ci sono giardinieri, ma nemmeno meccanici.

Il massimo che possiamo fare, quando si ferma la macchina, e’ accostare, aprire il cofano, guardare con aria interrogativa il monumento astratto costituito da valvole e pistoni finche’ qualcuno di noi propone la soluzione:
Devono essere le candele”.
Il che da’ sempre l’impressione di capirci qualcosa (un po’ come quelli che non hanno idea se per giocare a calcio servano l’arco e le frecce oppure le pinne, e sentenziano “E’ il centrocampo, che non fa filtro”).
E sia, diamo la colpa alle candele, allora….
Ma e’ un diesel!

E qui crolla ogni certezza….

Per tornare a bomba, una volta sistemato il tagliaerba, abbiamo caricato la macchina e ci siamo avviati alla volta dell’aiuola.

Dobbiamo ammetterlo: e’ veramente bellissima.

Le zinnie sono uno spettacolo di colori e forme, una diversa dall’altra. Le roselline, continuano a regale deliziosi boccioli rossi e bianchi mentre le querce hanno messo fuori alcune foglioline nuove (eh si’, anche quella acciaccata dal camion della nettezza il giorno dopo essere stata piantata).
Le piante di pomodoro, pur mostrando alcuni frutti maturi, stentano a crescere: teoricamente dovrebbero raggiungere i due metri di altezza, ma il sottosuolo era davvero duro da scavare a colpi di zappa, quindi non possiamo chiedere troppo alle radici delle nostre piante d’assalto.
La salvia (come il verbascum) ci ha lasciato prematuramente. Resistono ancora la maggiorana (anche se l’erba tende a ricoprirla) e il piccolo rosmarino.
La Pachyveria (manco a dirlo) si pavoneggia e sogna il giorno in cui colonizzera’ l’intera aiuola e poi il mondo.
E il Fico degli Ottentotti….

Ecco, piu’ che da fico, continua a comportarsi da prezzemolo e si mette sempre in mezzo. Per cui, anche stavolta, nonostante sfoggiasse due fiorellini viola, e’ finito sotto le grinfie del tagliaerba.

Una piccola delusione: i ragazzi dell’Arca hanno ritirato il loro irrigatore (nei giorni scorsi, avevamo notato che non e’ stato particolarmente utilizzato).
Vuol dire che riprenderemo l’abitudine di andare ad annaffiare portandoci l’acqua da casa.

Completata la tosatura (e potato qualche ramo e fiore secco a colpi di forbicine) abbiamo distribuito sul vertice dell’aiuola del pietrisco rosso, comperato da Leroy Merlin in sacchetti rattoppati e a prezzo ridottissimo. Se possibile, ne aggiungeremo dell’altro, soprattutto in quelle zone  che sono incoltivabili per via della compattezza del terreno.

Resta ancora da sistemare la recinzione e sostituire il foglio appeso al palo che rivendicava l'azione (il vento se l'e' portato via) con uno dei nostri splendidi cartelli plastificati, ma col tempo ci occuperemo anche di questo.

Nel frattempo, restate sintonizzati: la stagione torrida sta per finire (se mai era arrivata) e a breve programmeremo nuovi attacchi!


Il cartello e' volato via

Il pietrisco rosso

Esplosione di colori



Non sono meravigliose?

E pensare che era
finita sotto un camion!

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