Il Crealis che distrugge

Nubi spesse e nere si addensano sull'aiuola Donata, l'isola verde nel traffico che Terra di Nettuno cura ormai da anni in via Irnerio, di fronte all'istituto di Mineralogia. 
Dopo il disastroso naufragio del Civis, la città si prepara a veder circolare sulle sue strade il nuovo filobus, il Crealis, che transiterà anche per via Irnerio. Detto in soldoni, per farlo funzionare ci vuole un impianto di alimentazione elettrica e hanno intenzione di realizzarlo sotto Donata. Ciò significa che sradicheranno il melograno, la buddleja, la rosa, i ligustri, il nespolo, gli oleandri, la siepe di photinia e viburno, le aromatiche e i fiori. 

Prima di diventare Donata, quella terra era così:


Vi avevano riversato le macerie dei lavori del Civis, lasciando un piccolo deserto, e così ritornerà. Quella terra senza vita ha ripreso fertilità grazie al lavoro nostro e di chi ci ha aiutat* in questi anni, portando concime, zappando, piantando, seminando. Ora è la piccola selva urbana, disordinata e accogliente come piace a noi, che tutt* voi conoscete.


Possibile che non si riesca a trovare un altro posto per interrare l'impianto, ad esempio sotto la strada? Possibile che a fare le spese dei lavori urbani debba essere sempre necessariamente il verde pubblico? Possibile che ancora non si valuti come un diritto dei cittadini quello di vivere in una città che non sia fatta solo di asfalto e cemento? In questi anni Donata è stata luogo di incontro, di scambio e di semplice pura bellezza per chi ci è passato a fianco e chi vi ha sostato, uno spiraglio di tranquillità e incanto. 

Terra di Nettuno non rinuncerà a Donata. Questo post è il primo atto di una serie di azioni di protesta e di festa, come è nel nostro stile. Stay tuned.

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